E finalmente, sui media, dopo il lungo silenzio post Covid si torna a parlare di sanità. Le notizie che ci giungono sono quelle di visioni differenziate tra sanitari e governo sulle pensioni anticipate, di un medico su due in burn out (52%), una percentuale che si abbassa di poco per gli infermieri (45%, 2023 Sole 24ore Sanità, 2023).
Da eroi applauditi sui balconi a risorse oggi “scarse”, “preziose” e “senior”: il numero chiuso dell’ultimo ventennio e i contratti brevi, il COVID -19, l’aumento dell’età della popolazione, l’aumento del malessere mentale post Covid e da conflitti bellici in Europa hanno fatto sì che “la classe medica e infermieristica” debba e voglia rivedere e ripensare le regole della propria vita professionale dentro e fuori dalla organizzazione di appartenenza.
È per fare luce e chiarezza sulla vita dentro le organizzazioni sanitarie che ISTUD Sanità e Salute ha progettato la ricerca quantitativa e narrativa: per la parte numerica ci si rifà al questionario di Cristina Maslach per valutare il rischio di burn out. Per la parte qualitativa, vi sono stimoli molto semplici che invitano alla narrazione come “Mi sento…”, “Penso…” e “Voglio…”.
Vi preghiamo, professionisti sanitari, di prendervi qualche minuto per sostare a riflettere su questo tema nel più completo anonimato, che riguarda una identità professionale con contorni difficili da definire, tra una possibile massima stagnazione e un dinamismo fortemente accelerato.
Vi chiediamo di partecipare entro il 31/12 /2023: noi saremo pronti con un primo report di restituzione su Cronache di Sanità e Medicina Narrativa a fine gennaio, e vorremmo inviare i risultati agli organismi ministeriali, alle associazioni di categoria medica e alle società scientifiche. Questo nella logica di mantenere- costruire- ricostruire un sistema socio sanitario secondo i 17 obiettivi delle Nazioni Unite di Sviluppo Sostenibile.
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