Abbiamo chiamato questo numero di Cronache Trovare la stabilità nel vortice perché è questo quello che ci viene richiesto, in un vortice causato da un evento epidemico (pandemico?), economico, mediatico.
Abbiamo raccolto le voci di diversi paesi del mondo chiedendo a medici, umanisti e altri di scrivere una pagina di riflessioni, o una storia sul COVID-19. Sono riflessioni a caldo, come leggerete, perché nel vortice non ci sono certezze a cui agganciarsi per ora: c’è anche uno scritto che desidera essere un po’ come – senza alcuna pretesa – Gli esercizi di stile di Quenau, dove l’epidemia del Coronavirus viene riscritta molteplici volte utilizzando le classificazioni mondialmente accettate nel mondo delle Humanities per la Salute e per la Medicina Narrativa. E infine abbiamo messo delle risorse dove poter trovare la stabilità nel vortice: meditazione, esercizi di respirazione, per calmare le emozioni e i pensieri tumultuosi che appartengono al vortice.
Il Decameron – con tutte le sincere speranze di non trovarsi di fronte alla Peste del Trecento – fu scritto proprio per far passare dieci giorni di quarantena. Dieci giovani, sette ragazze e tre ragazzi, per sfuggire alla peste nera che imperversa su Firenze si riuniscono in una villa di campagna e per passare il tempo, ciascun pomeriggio – ad eccezione dei giorni di venerdì e del sabato dedicati alla penitenza – ognuno di loro racconta una novella ai compagni, secondo un tema stabilito il giorno innanzi dalla Regina o il Re della giornata.
Ognuno di noi possa trovare il suo tema preferito, anche da svolgersi nel perimetro delle proprie mura… Per oggi fisiche, per domani, speriamo solo mentali.