L’ESPERIENZA DEL PROGETTO DIMENSIONE SOLLIEVO – INTERVISTA A ALESSANDO BRAGA, MEDICAL AFFAIRS MANAGER DI GRÜNENTHAL ITALIA S.R.L.

Perchè l’azienda ha voluto investire in studi di medicina narrativa? 

La nostra è un’azienda farmaceutica leader con un focus sulle terapie del dolore e sulla ricerca focalizzata, ha una visione di un mondo libero dal dolore, nell’ambito della quale desideriamo dare voce al paziente con dolore cronico. Grazie alla nostra piattaforma digitale Dimensione Sollievo, che è la prima community digitale dedicata al dolore cronico in Italia, il paziente può trovare sui social e su internet strategie che possono contribuire a dare sollievo nel quotidiano. Quindi, abbiamo pensato che la medicina narrativa potesse essere un metodo innovativo per un ambiente in continua trasformazione come quello dei social, e per capire in maniera profonda la prospettiva del paziente. Lo scopo, per noi, era anche quello di identificare le migliori strategie per stimolare la narrazione collettiva e la crescita della nostra community online. 

Quali sono stati i vantaggi di investire in progetti di ricerca in tale ambito e come l’azienda utilizza gli studi in medicina narrativa? 

Il mondo attuale è in continuo cambiamento e così anche la narrazione e lo stile del linguaggio si modificano molto velocemente, le persone comunicano tramite diversi canali, compresi i social e è tutto più rapido, conciso e limitato. Perché, quindi, investire in progetti di medicina narrativa? Questa metodologia trae la sua forza dalla sua visione e dall’analisi particolare della scelta e dell’utilizzo delle parole, che mantengono la loro rilevanza. Così si possono sviluppare nuove capacità in nuovi contesti e utilizzarle per conoscere sempre meglio i pazienti e i caregivers. Attraverso questo tipo di analisi possiamo identificare la strategia per stimolare narrazioni più efficienti. In particolare, nel progetto Dimensione Sollievo, questo metodo ci ha permesso di risolvere il divario della comunicazione frammentata e impersonale e abbiamo capito che cosa aggiungere alla comunicazione alla community e anche come farlo. Ora abbiamo una conoscenza più profonda, possiamo dare maggiori servizi e maggiore sostegno a chi soffre e riusciamo anche ad aiutare il medico, fornendogli informazioni per migliorare il patient journey. 

Che cosa è emerso dal progetto DIMENSIONE SOLLIEVO che vuole ricordare e sottolineare? 

L’aspetto che emerge di più è lo spaccato di vita quotidiana molto reale e non mediato da altre persone e la volontà delle persone affette di uscire da quella situazione di invisibilità e incomprensione. I pazienti con dolore cronico possono essere persone spossate dal dolore o scettiche riguardo a una possibile guarigione o a uno stato di salute migliore; quindi ricercano l’ascolto e le informazioni online perché, in questo modo, possono sfogarsi e raccontarsi anche in modo frammentario, a volte con poca fiducia nel futuro. La medicina narrativa è fondamentale perché ci aiuta a capire il loro linguaggio che può essere ricco di metafore e di sfumature, questo, infatti, può evidenziare una ricerca di sicurezze, la volontà di condividere il dolore e un tentativo di trovare altre persone affette dallo stesso dolore. Così abbiamo lasciato il paziente libero di esprimersi, facendolo sentire accolto e ascoltato. Il tema del riconoscimento del dolore da parte degli specialisti è un altro tema rilevante. Mi piacerebbe ricordare l’importanza di portare alla luce e di garantire una restituzione a questo dolore. 

Infine, questo progetto sottolinea l’importanza dell’ascolto e apre per noi una nuova fase di miglioramento continuo, non giudicante e ci pone lo scopo, forse ancora più importante, di portare questo aspetto allo sguardo del clinico, riuscendo a rendere visibile una dimensione che spesso è negata. 

Quali suggerimenti darebbe a chi si occupa di medicina narrativa per diffondere al meglio questa metodologia? 

Quello che mi sento di suggerire alla luce anche del valore di questo progetto è di cercare sempre un canale di comunicazione che unisca l’esperto di medicina narrativa con i non addetti ai lavori, per trovare quel terreno comune contaminato che porta a una maggiore conoscenza e comprensione. Credo a uno sviluppo di una medicina narrativa che diventa sempre più mezzo di valore per la comunicazione. La nostra volontà è di trovare chiavi di lettura diverse; avevamo ipotizzato che la medicina narrativa potesse contribuire in maniera importante a questo tipo di analisi a 360° e non solo abbiamo ricevuto conferma del suo valore ma questo è andato anche oltre le nostre aspettative.  

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