L’Area Sanità e Salute di Fondazione ISTUD nasce per migliorare la qualità delle cure: non possiamo chiudere gli occhi di fronte e non fare sentire la nostra voce rispetto a quello che sta accadendo nei ritardi vaccinali Italiani e, tra i peggiori, quello Lombardo.
Da epidemiologa ribadisco la necessità di vaccinare in primis tutte la categorie più fragili e deboli, così come enunciato anche da Milena Gabanelli con gli epidemiologi che accompagnano le previsioni di uscita dalla situazione pandemica.
Guardiamo il video e agiamo. Ogni secondo di passività è un secondo perso: il dato di mortalità di Epicentro, Isituto Superiore di sanità, fa vedere come l’età media delle persone decedute sia ora 80 anni e 3 mesi (si è abbassato dal dato precedente di 81 anni e 6 mesi) e quindi sono loro i più fragili. Punto.
Correttissimo vaccinare quindi medici e infermieri e le forze sul campo, molto meno tutti gli ordini professionali già in pensione al di sotto degli ottanta anni in questo momento, gli amministrativi, giornalisti, magistrati e avvocati delle caste. Ci sono altre priorità a maggiore rischio di mortalità: gli anziani ultraottantenni, le persone fragili con malattie come quelle oncologiche e le persone disabili.
Per abbassare drasticamente il numero di morti bisogna vaccinare a partire dai più anziani e a scendere secondo le fasce d’età.
Ogni giorno perso di vaccinazione è un giorno di vita tolto. Agli anziani, ai giovani che non possono andare a scuola e entrare nel lavoro, e a noi tutti.
Ogni vaccinazione data a un ordine professionale non sul campo è creazione di una diseguaglianza sociale che NON serve ad abbassare il numero di morti.
Buona visione