Come sottolineano, Maria Clara Tonini, Medico Neurologo presso il Centro per la Diagnosi e Cura delle Cefalee, Clinica San Carlo, Paderno Dugnano (Milano) e Segretario ANIRCEF (Associazione Neurologica Italiana per la Ricerca sulle Cefalee) e Docente ASC (Associazione per una Scuola delle Cefalee), e Maria Giulia Marini, Direttrice dell’Area Sanità e Salute di Fondazione ISTUD, l’ emicrania si avvale oggi di terapie specifiche, con dimostrata efficacia. Ciononostante un’ampia quota di pazienti non viene adeguatamente curata. La Medicina Narrativa, in associazione al trattamento farmacologico, potrebbe rappresentare una nuova opportunità al fine di migliorare la gestione della malattia e, soprattutto, la qualità di vita del paziente.
Rimandiamo alla lettura di questo interessante articolo “Medicina narrativa, un’opportunità per migliorare la gestione dell’emicrania”, pubblicato su “Medico e Paziente”, che permette di delineare la storia del Progetto Drone ed in cui emerge chiaramente come la Medicina Narrativa avvalori l’esigenza di un modello bio-psico-sociale nell’approccio alla cura dell’emicrania. Infatti, utilizzando lo strumento della narrazione dà voce al contempo di come il soggetto emicranico vive la disease (gli attacchi, gli esami, le visite, il percorso di cura), la illness (disagio, solitudine, isolamento) e la sikness (rapporti familiari, di studio, lavorativi, economici, culturali), in modo da co-costruire con il clinico e il caregiver una “nuova storia di malattia”.