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La medicina narrativa e il counselling condividono nelle loro pratiche l’attenzione, l’accoglienza e la valorizzazione delle storie delle persone che attraversano l’esperienza della malattia direttamente come pazienti, a livello professionale come operatori della salute oppure come parenti e caregiver.
Sono due percorsi che possono integrarsi in modo coerente e armonioso offrendo uno spazio di riflessione sul proprio vissuto a contatto con la patologia e il disagio fisico, di consapevolezza delle proprie emozioni e di esplicitazione di attese e desideri.
Entrambi gli approcci permettono di prendersi cura delle persone attraverso le loro narrazioni con un focus che non è solo sulla patologia, ma comprende anche l’impatto che essa ha sulla vita del paziente, sul suo benessere psicologico e sui suoi molteplici ambiti esistenziali. Anche nel caso di persone che si occupano della cura o dell’assistenza sanitaria, la medicina narrativa e il counselling offrono una lettura della propria esperienza con uno sguardo più ampio e la possibilità di entrare in contatto con il proprio mondo interiore rielaborando sensazioni e pensieri.
La convergenza fra medicina narrativa e counselling può essere sintetizzata nei seguenti punti:
- Centralità del paziente: entrambi gli approcci pongono il paziente al centro del processo, riconoscendo l’importanza delle sue esperienze, emozioni e bisogni.
- Ascolto attivo ed empatia: sia il counselling che la medicina narrativa valorizzano l’ascolto attivo e l’empatia come strumenti fondamentali per una comunicazione efficace e per una cura personalizzata.
- Riflessione e consapevolezza: entrambi gli approcci promuovono la riflessione e la consapevolezza, sia da parte del paziente sia da parte del professionista sanitario. Il paziente viene aiutato a comprendere e rielaborare la propria esperienza, mentre il medico, il professionista sanitario o il care-giver sviluppa una maggiore sensibilità alla dimensione umana della malattia.
Quando una persona si sente libera di ricostruire la sua storia può scoprire significati, contestualizzazioni, possibilità di comprensione, di accettazione o di cambiamento.
Il counselling in ambito sanitario è un processo di accompagnamento e supporto emotivo offerto per aiutare a gestire situazioni di stress, ansia e difficoltà legate alla malattia. Può essere una risposta anche per i parenti e i care-giver quando sentono l’esigenza di affrontare in modo più sostenibile l’affiancamento alla persona malata, il disagio che provoca la malattia e le dinamiche relazionali complesse che possono emergere.
Le tecniche di counselling possono agevolare l’applicazione della medicina narrativa e a sua volta la metodologia della medicina narrativa offre al counsellor ulteriori strumenti per aiutare le persone a raccontarsi e a descrivere lo sviluppo della malattia, il percorso terapeutico, i loro stati d’animo. Le tracce narrative stimolano infatti pensieri, creano connessioni tra le fasi a volte complesse da ricordare, aiutano ad entrare in contatto con il mondo interiore. La cartella parallela amplia l’osservazione del medico, arricchisce le evidenze cliniche promuovendo una visione umana dei trattamenti, una personalizzazione della cura e un’alleanza terapeutica più efficace.
Ma non solo, le tecniche di analisi del linguaggio e la classificazione dei testi permettono una maggior comprensione dell’elaborazione dell’esperienza della malattia, vissuta direttamente o indirettamente.
L’integrazione tra counselling e medicina narrativa può apportare numerosi benefici nella pratica clinica. In particolare, essa consente di:
- Ridurre l’ansia e lo stress del paziente: il paziente si sente ascoltato e compreso, riducendo la paura e la sensazione di incertezza legate alla malattia
- Migliorare l’aderenza terapeutica: quando i pazienti comprendono meglio la propria condizione e si sentono coinvolti nel processo decisionale, sono più propensi a seguire le indicazioni terapeutiche.
- Prevenire il burnout nei professionisti sanitari: la narrazione e la riflessione aiutano i medici e gli infermieri a gestire lo stress emotivo del loro lavoro, prevenendo il rischio di burnout.
- Personalizzare le cure: comprendere la storia del paziente permette di adattare le cure alle sue specifiche esigenze, migliorando l’efficacia degli interventi.
Soprattutto per la cura di malattie croniche la medicina narrativa risulta fondamentale per monitorare gli sviluppi in positivo e in negativo dal punto di vista clinico ed emotivo e per delineare un percorso di cura che risponde in modo dinamico e positivo alle esigenze del paziente. La relazione di aiuto offerta dal counselling può mantenere la motivazione a seguire le indicazioni terapeutiche, scoprendo nuove risorse personali, rileggendo convinzioni personali e riorganizzando alcune abitudini. Anche il sistema famigliare e le persone che quotidianamente affiancano il paziente, attraverso entrambe le pratiche, possono alleviare il senso di impotenza e di solitudine, riorganizzare le loro modalità di assistenza, ricercare un benessere emotivo per se stessi.
Nel mondo attuale il bisogno di oggettività trova risposta nelle grandi possibilità della gestione dei dati e le soluzioni terapeutiche sempre più sofisticate danno la speranza di affrontare con successo patologie molto gravi. Nonostante i progressi scientifici su cui possiamo contare e i trattamenti efficaci che vengono prescritti, la qualità percepita della cura e la fiducia del paziente dipendono ancora dall’attenzione ricevuta, dall’esperienza comunicativa instaurata con l’ambiente sanitario e dalla comprensione dei suoi bisogni come persona.
La malattia e il disagio psico-fisico entrano nella vita delle persone in modo inaspettato e generano paura e sofferenza. L’ascolto, l’empatia cognitiva e affettiva, le relazioni rispettose e partitarie costruite con il paziente possono portare consolazione e speranza, salvaguardando la dignità delle persone e sostenendo il coraggio per affrontare fatiche, dolore fisico e attese a volte estenuanti. La medicina narrativa può completare il livello professionale degli operatori della salute, nonché umanizzare e arricchire profondamente la comunicazione in ambito sanitario stimolando anche nuove scoperte a livello individuale e sociale.
“E quando trovi il coraggio di raccontarla, la tua storia, tutto cambia. Perché nel momento stesso in cui la vita si fa racconto, il buio si fa luce e ti indica una strada”
Ferzan Özpetek
Anna Cacopardo – Counselor professionista e formatrice