“Una risata può avere lo stesso effetto di un antidolorifico: entrambi agiscono sul sistema nervoso anestetizzandolo e convincendo il paziente che il dolore non ci sia.”
(Patch Adams)
La terapia del sorriso, o gelotologia (dal greco γελὸς), è oggigiorno sempre più diffusa nella cultura popolare così come nelle corsi d’ospedale. Tra le sue numerose diramazioni è a tutti nota la clownterapia, resa celebre dal film del 1998 di Robin Williams su Patch Adams. In realtà questo particolare approccio ha radici più antiche: ne ritroviamo infatti, proprio in Italia, un esempio ante litteram fornitoci dal sacerdote carmelitano Angelo Paolo (1642-1720), il quale usava vestirsi da “buffone” per far ridere i malati e i sofferenti. Oltre al più noto Gesundheit! Institute fondato da Patch Adams, ritroviamo nella storia della clownterapia altri due importanti figure, sorte in maniera parallela e indipendente: Karen Ridd a Winnipeg, in Canada, e Michael Christensen a New York.
Oggi la gelotologia è applicata in moltissimi paesi del mondo, assumendo le più svariate forme:
• clown nelle corsie ospedaliere;
• corsi di aggiornamento per il personale medico infermieristico;
• corsi di aggiornamento per gli insegnanti;
• interventi educativi in gruppi classe problematici;
• interventi in azienda ed aggiornamento aziendale;
• istituzione di mini-biblioteche comiche itineranti;
• Istituzione di ambulatori o ambulanze di clownterapia/gelotologia.
Esemplare poi il noto caso di Norman Cousins, che tra gli anni settanta e ottanta ha dimostrato le proprietà terapeutiche della risata. Famoso giornalista e docente americano, affetto da spondilite anchilosante, decise di curarsi con le risate: assunse quotidianamente via flebo 25 grammi di vitamina C e guardò per 3-4 ore giornaliere film comici (soprattutto dei fratelli Marx). Contro ogni previsione, Cousin nell’arco di un anno guarì. Un recente studio canadese poi ha scientificamente confermato che il buon umore difende dalle infezioni. Gli studi al riguardo sono davvero numerosi, ne riassumeremo due per rendere l’idea ai nostri lettori del potenziale che può nascondersi dietro una risata.
Il primo, condotto nel 2009, s’intitola “Clowns for the prevention of preoperative anxiety in children: A randomized controlled trial”. L’obiettivo preposto era quello di determinare se dei clown professionisti, appositamente addestrati, potessero calmare l’ansia preoperatoria rispetto all’uso di midazolam o di fronte nessun intervento. Si tratta di uno studio condotto su bambini di età compresa tra i 3 e gli 8 anni, sottoposti ad anestesia generale. I pazienti sono stati assegnati a uno dei tre gruppi seguenti: il gruppo numero 1 non ha ricevuto né midazolam, né la presenza di clown; il gruppo numero 2 ha ricevuto 0,5 mg di midazolam orale 30 minuti prima dell’intervento chirurgico, fino ad un massimo di 15 mg; infine il gruppo numero 3 aveva a disposizione due clown appositamente addestrati, presenti all’arrivo sala preoperatoria e in sala operatoria, durante l’ingresso e l’applicazione della maschera per l’inalazione dell’anestesia. L’effetto risultante dei clown sulla riduzione dell’ansia era presente ed è continuato quando i bambini sono entrati in sala operatoria, ma a questo punto era uguale al gruppo a cui era stato somministrato il midazolam. All’applicazione della maschera per anestesia non sono state invece rilevate differenze significative tra i gruppi. Questo studio ha concluso che l’uso di clown per i bambini sottoposti ad intervento chirurgico, può alleviare significativamente l’ansia preoperatoria.
“La risata è il tonico, il sollievo, il rimedio per il dolore.”
(Charlie Chaplin)
I benefici del riso, come riportato dall’articolo “Laughter prescription” sempre del 2009, sono molteplici e dimostrati da altrettanti studi: sono stati riportati in geriatria, in oncologia, nelle cure critiche, in psichiatria, in riabilitazione, in reumatologia, nelle cure domiciliari, nelle cure palliative, nelle cure ospedaliere, nelle cure terminali e nelle cure generali ai pazienti. Questi e altri rapporti costituiscono una prova sufficiente per sostenere ciò che è prova esperienziale: la risata e l’umorismo sono alleati terapeutici nella guarigione. Lo studio prosegue introducendo un’area in cui rimangono delle domande aperte, ovvero quella dell’effetto della risata sui cosiddetti ormoni dello stress: epinefrina, noradrenalina e cortisolo. Questo è molto importante perché si è teorizzato che se la risata può diminuire gli ormoni dello stress. Sarebbe un meccanismo che potrebbe spiegare la connessione tra il riso e la funzione immunitaria, e da lì a migliori risultati sanitari.
Esistono infine veri e propri corsi e gruppi della risata, con specifici programmi e guide da seguire, meeting dove esternare allegria in compagnia. In questo caso di parla di Yoga della Risata, una pratica dove il riso è volutamente forzato e protratto per molti minuti se non ore. Ad esempio, uno dei programmi di gruppo dell’associazione americana Daily Laughers propone i seguenti benefici per i propri partecipanti:
• Ridere con più facilità, essere più giocosi e meno seri e divertirsi di più;
• Meno stress, ansia e overthinking, più gioia, calma e chiarezza;
• Essere più sicuri e di successo;
• Approfondire la comprensione incarnata della connessione pensiero/senso (mente/corpo);
• Rafforzare il sistema immunitario e la salute generale;
• Vincere la lotta con timidezza, insicurezza e paura di sembrare stupido;
• Essere parte di uno spazio sicuro per incontrare persone che vanno anche oltre la loro zona di comfort;
• Creare più rapidamente legami profondi e pacifici con le persone;
• Sviluppare un atteggiamento più creativo e resiliente senza recitare affermazioni;
• Uscire dalla testa, entrare nel corpo;
• Praticare un esercizio cardio delicato e divertente da fare ovunque e in qualsiasi momento;
• Migliorare la propria capacità di respirare profondamente e facilmente;
• Passare più tempo a godersi il momento presente.
Anche in Italia si è ormai sviluppata questa pratica, in veri e propri club della risata:
“Club della Risata è il nome che viene dato ad ogni gruppo che si riunisce per ridere senza motivo con lo Yoga della Risata. Tale esercizio può essere fatto all’aperto, come nei parchi in India la mattina, oppure in luoghi chiusi (case, palestre, etc.)
Ci sono ormai migliaia di Club della risata in oltre 70 paesi del Mondo, e se si pensa che il Dr. Kataria cominciò la sua “avventura” nel marzo del 1995 con sole 5 persone in un parco di Mumbay, si capisce quanto successo abbia avuto la sua idea!”