È chiaro che l’Orlando è il manifesto della doppia natura di Virginia Woolf (…). La peculiarità di Orlando è che in queste due epoche (più di quattrocento anni), per guarire da esperienze di vita che lo colpiscono continuamente nelle sue componenti più intime e che lo rattristano mortalmente, il protagonista cade in letargo: oggi lo chiameremmo “ipersonnia”, che non può essere spiegata dai medici – e quindi dal pensiero razionale e scientifico. Ogni volta che Orlando – uomo o donna – si sveglia, sceglie di affrontare la notizia. Ecco perché il romanzo è straordinario: per fare cambiamenti profondi e non effimeri, ci devono essere due elementi, il Tempo e il Sonno. – Maria Giulia Marini
L’elemento centrale del romanzo, quindi, sembra essere il personaggio androgino di Orlando e l’opera lascia trasparire una lucida analisi dei rapporti di genere nelle società inglesi dei tre secoli lungo i quali si articola la trama (XVII, XVIII, XIX). Orlando, infatti, già androgino e refrattario alla società patriarcale tanto da rifiutare, da cortigiano, qualsiasi ipotesi di matrimonio, durante il secolo XVIII cambia improvvisamente sesso svegliandosi donna.
“Orlando” è tra le più celebri opere composte dall’autrice Virginia Woolf, nel 1928. Nel 1992 Sally Potter ne realizzò l’omonimo adattamento cinematografico. Offriamo ai nostri lettori, per questa nostra rubrica di letture estive di libero accesso, il testo completo del romanzo.