“È un cambio di prospettiva, atteggiamenti e pratiche che consentono una migliore comunicazione tra pazienti, familiari e operatori sanitari, e infine tra i pazienti e le loro famiglie. In definitiva, il progetto intende anche sviluppare capacità narrative che avranno un impatto positivo sul funzionamento delle équipe sanitarie.”
Questi alcuni degli obiettivi del Grupo de Estudos e Reflexão em Medicina Narrativa (GERMEN), il quale mercoledì 28 febbraio nell’auditorio ANJE di Porto (Associazione Nazionale Giovani Imprenditori) organizzerà una presentazione pubblica per promuovere la medicina narrativa in Portogallo. Un progetto nato in collaborazione con la Faculdade de Medicina da Universidade do Porto (FMUP), l’Instituto de Bioética da Católica Porto (IB-UCP) e l’Universidade Fernando Pessoa (UFP).
Tra i relatori dell’incontro anche Maria Giulia Marini, innovating director dell’area Sanità e Salute di Fondazione ISTUD e rappresentante della Società Italiana di Medicina Narrativa.
Finalmente si riesce a dare voce da una realtà concreta nella quale vengano messo in opera progetti di insegnamento di materie umanistiche. Il lavoro in medicina che come propria peculiarità ha il rapporto con le persone, con i pazienti non può prescindere da avere all’interno del proprio percorso formativo la possibilità di approfondire materie non prettamente professionali e come già detto di natura umanistica. All’interno di ciò si pone la Medicina narrativa che utilizza appunto la narrazione, la parola, il colloquio e l’ascolto.