Proponiamo ai nostri lettori un interessante articolo pubblicato dal The Atlantic, riguardante la genesi dell’autismo in medicina:
Negli ultimi anni sono esplosi nuovi casi di autismo – alcune forme della malattia colpisce circa un bambino su 110 oggi – gli sforzi si sono moltiplicati per capire e venir incontro alla condizione durante l’infanzia. Ma i bambini con autismo diventeranno adulti con autismo, circa 500.000 di loro in questo solo decennio. Che cosa fare? Incontriamo Donald Gray Triplett, 77 anni, di Forest, Mississippi. Fu la prima persona a cui fu diagnosticato l’autismo. E la sua lunga, felice, sorprendente vita può contenere alcune risposte. I genitori di Donald gli avevano assicurato una consultazione con uno dei migliori esperti di psichiatria infantile della nazione all’epoca, un professore della Johns Hopkins di nome Dr. Leo Kanner.
Kanner non ha coniato il termine autistico. Era già in uso in psichiatria, non come il nome di una sindrome ma come termine osservazionale che descrive il modo in cui alcuni pazienti con schizofrenia si approcciano al contatto con coloro che li circondavano. Come la parola febbrile, descriveva un sintomo, non una malattia. Ma ora Kanner lo usava per individuare ed etichettare un complesso insieme di comportamenti che insieme costituivano una diagnosi unica, prima mai riconosciuta: l’autismo. (Accadde che, un altro austriaco, Hans Asperger, lavorava allo stesso tempo a Vienna con bambini che condividevano caratteristiche simili, e applicò indipendentemente la stessa parola autismo ai comportamenti che stava vedendo; il suo lavoro sull’ argomento sarebbe uscito un anno dopo quello di Kanner, ma rimase in gran parte sconosciuto fino a quando non fu tradotto in inglese all’inizio degli anni Novanta).